Sottoscrivi la Dichiarazione Italiana sulle VCS ed Intersex come Individuo o Organizzazione.
L’obiettivo di questo documento è quello di fornire una chiara presa di posizione in merito alle priorità e alle rivendicazioni dei diritti delle persone nate con Variazioni delle Caratteristiche del Sesso (VCS), condivisa tra le realtà italiane che se ne occupano. Il documento si conclude con una serie di raccomandazioni per delle linee guida mediche che rispettino i diritti umani in questo campo.
Questo documento è nato durante il terzo Forum Nazionale VCS Italiano, tenutosi a Bologna l’11-12 Giugno 2022, finanziato da IntersexEsiste Aps, Open Psychology Research Centre Fund della Open University (UK) e Intersex Human Rights Fund a cui hanno partecipato attivistә intersex indipendentә, insieme a membrә delle associazioni e collettivi AISIA OdV, Certi Diritti, Genitori e bimb* intersex Maipiusoli OdV, IntersexEsiste Aps, intersexioni.
La citazione per questo documento è la seguente:
Forum Nazionale VCS, IntersexEsiste, AISIA, Genitori e bimb* intersex Maipiusoli, e intersexioni. 2023 Dichiarazione Italiana sulle Variazioni delle Caratteristiche del Sesso ed Intersex, Bologna, Italia. Versione 09.09.23
Il documento è disponibile sui siti web delle realtà che hanno contribuito alla stesura del documento, e sul sito di Intersexesiste.com trovate un elenco di persone o realtà alleate che lo sottoscrivono.
Con Variazioni delle Caratteristiche di Sesso (VCS), dall’inglese Variations of Sex Characteristics (VSC), si fa riferimento alle persone nate con caratteristiche congenite dei caratteri sessuali (come gli organi riproduttivi, i genitali, i valori ormonali e/o i cromosomi sessuali) più varie rispetto alle nozioni binarie mediche e sociali di corpo femminile e maschile. Le persone con VCS esistono e sono sempre esistite in tutte le culture e società. La loro esistenza è naturale, degna di essere vissuta e celebrata. In tutta Italia, la mancanza di consapevolezza sulle questioni riguardanti le persone con VCS porta a procedure mediche “normalizzanti” inutili e dannose, nonché a forme di stigma e discriminazione sociale.
Le testimonianze e la ricerca scientifica evidenziano un continuo verificarsi di discriminazioni, stigmatizzazioni e violazioni dei diritti umani, denunciate pubblicamente da oltre trent’anni, comprese pratiche mediche dannose per la salute psico-fisica delle persone con VCS.
Ad oggi, i risultati degli unici studi su larga scala, condotti negli Stati Uniti (Rosenwohl-Mack et al. 2020), in Europa (Nordenström et al. 2018) e in Australia (Jones et al. 2016), indicano che gli interventi medici eseguiti nell’infanzia e lo stigma sociale conseguente hanno effetti negativi sulla salute e sul benessere delle persone nate con VCS.
Attualmente il trattamento delle persone nate con VCS è lasciato alla libera iniziativa del singolo ospedale o medico specialista, che adotta spesso un atteggiamento ingiustificatamente interventista ispirato da protocolli medici obsoleti che si basano su giustificazioni psico-sociali, non supportate dalla ricerca e criticate dalle stesse persone con VCS.
Il presente documento ha l’obiettivo di esplicitare le richieste della comunità italiana che si occupa dei diritti delle persone con VCS, conosciuto anche come Forum Nazionale VCS italiano, fornendo delle linee guida orientative rispetto ai cambiamenti che il Forum si auspica vengano raggiunti.
All’interno del documento verrà utilizzata la definizione inclusiva di Variazioni delle Caratteristiche del Sesso e il relativo acronimo VCS, perché meno stigmatizzanti e maggiormente condivisi dalle persone direttamente interessate.
Riconosciamo gli obblighi internazionali dell’Italia, la quale ha firmato la Convenzione contro la tortura (CAT), la Convenzione sui diritti dell’infanzia (CRC), la Convenzione sull’eliminazione della discriminazione contro le donne (CEDAW) e la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD).
Ricordiamo che in oltre 50 occasioni gli organismi delle Nazioni Unite hanno invitato i governi, i responsabili politici e le parti interessate a porre fine alle violazioni dei diritti umani subite dalle persone con VCS e sono stati invitati ad adottare tutte le misure necessarie per garantire il rispetto dell’autodeterminazione, dell’integrità fisica e psichica delle persone con VCS. Nello specifico, l’Italia è stata condannata dagli organismi delle Nazioni Unite per la mancata protezione dei diritti delle persone intersex in più occasioni:
In particolare, nel paragrafo 23, il CRC ha raccomandato all’Italia di:
Tra le risoluzioni internazionali che hanno condannato gli interventi non consensuali sulle persone nate con VCS, ricordiamo in particolare:
Ricordiamo inoltre che i seguenti Stati europei hanno adottato misure normative volte a proteggere i diritti delle persone intersex e vietare interventi differibili e non consensuali sulle persone nate con VCS.
Malta 2015, Gender Identity, Gender Expression and Sex Characteristics Act (GIGESC): riconosce i caratteri del sesso biologico come attribuiti protetti e, di conseguenza, il diritto all’integrità e all’autonomia corporea dei minori con VCS.
Germania 2021, Gesetz zum Schutz von Kindern mit Varianten der Geschlechtsentwicklung: vieta i trattamenti medici volti ad assegnare un sesso femminile o maschile a un/a minore senza il diretto consenso.
Grecia 2022, Legge 4958/2022 (art 17-20): proibisce le procedure di IGM (Mutilazioni Genitali Intersex) e altri trattamenti medici dannosi senza il diretto consenso dell’individuo, anche quando minorenne.
Sottoscriviamo le dichiarazioni delle associazioni per i diritti umani delle persone con VCS, tra cui:
È necessario abbandonare il modello medico focalizzato sulla normalizzazione sociale forzata attraverso modifiche del corpo dei minori con VCS, a favore di un approccio che metta in primo piano il benessere e le necessità delle persone lungo tutto il loro percorso di vita, nel pieno rispetto dei diritti umani. Interventi non necessari nell’infanzia possono portare a ripercussioni negative, gravi e irreversibili sulla salute psico-fisica dell’individuo che possono durare tutta la vita. Attualmente, manca un reale supporto alle famiglie e alle persone direttamente interessate. Mancano dati e ricerche sulla salute e il benessere delle persone con VCS e per questo motivo le cure mediche offerte (per esempio, terapie ormonali) a persone adulte con VCS sono spesso basate sulle esigenze di altre popolazioni. L’ignoranza in materia di VCS da parte degli operatori sanitari, compresa la confusione delle VCS con la sessualità o l’identità di genere, può provocare difficoltà nell’accesso all’assistenza sanitaria. Per via dei traumi derivati dalle pratiche mediche subite durante l’infanzia e la pubertà, le persone con VCS possono essere restie a intraprendere cure mediche in età adulta.
Gli atteggiamenti verso le persone con VCS sono influenzati dall’importanza che il contesto sociale in cui vivono attribuisce agli stereotipi di genere, alle discriminazioni di genere e alle norme sociali e culturali che dividono i corpi e i ruoli in femminili e maschili. Il mantenimento di un modello binario che classifica il sesso biologico e il genere in due categorie distinte e mutualmente esclusive porta alla patologizzazione, discriminazione, emarginazione, violenza e cancellazione di tutte le persone il cui sesso biologico, identità ed espressione di genere non soddisfino le aspettative sociali di questa logica binaria.
Pertanto, lә promotorә di questo documento richiamano la necessità di creare una società maggiormente inclusiva, informata e consapevole che interrompa i meccanismi socioculturali sulla base dei quali vengono portate avanti forme di discriminazione, violenza e medicalizzazione di persone con VCS all’interno delle pratiche mediche, religiose, lavorative, amministrative, legali e sociali. In tal senso, riconosciamo l’importanza vitale di condividere storie positive e di una copertura mediatica positiva delle persone con VCS.
In assenza di linee guida nazionali e data l’ambiguità rispetto ai diritti umani delle linee guida internazionali, chiediamo che le linee guida mediche per le persone con VCS rispettino gli standard dei diritti umani per quanto riguarda il diritto all’integrità fisica, alle libertà dalle pratiche dannose e il diritto alla salute.
Riconosciamo le linee guida cliniche pubblicate dall’Accord Alliance nel 2006 e tradotte da AISIA nel 2012 come un primo passo verso l’inclusione dei diritti umani delle persone con VCS nella pratica medica e precisiamo che:
Con Variazioni delle Caratteristiche del Sesso (VCS), dall’inglese Variations of Sex Characteristics (VSC), si fa riferimento alle persone nate con caratteristiche congenite dei caratteri sessuali più varie rispetto alle nozioni mediche e sociali binarie di corpo maschile e femminile.
Con “caratteri sessuali” si intendono gli elementi del corpo considerati “sessuati”, come i cromosomi sessuali, le gonadi, i marcatori genetici, gli ormoni sessuali, gli organi riproduttivi, i genitali e le caratteristiche sessuali secondarie.
Le variazioni delle caratteristiche del sesso sono spesso definite con altri termini e acronimi, come Intersex e DSD/dsd, a seconda del contesto disciplinare, attivistico e sociale entro cui vengono inquadrate le variazioni stesse. La pluralità delle definizioni costituisce oggi una questione terminologica non ancora risolta e riflette un più ampio dibattito internazionale sulla legittimità di inquadrare le variazioni come emergenza medica, questione psicosociale o materia dei diritti umani.
In passato, il termine intersex è stato usato da medici e scienziati per definire corpi il cui sesso biologico era considerato atipico. Oggi, intersex è usato da molte persone con variazioni delle caratteristiche del sesso e alleatә endosex (persone che non sono nate con VCS) che promuovono il riconoscimento dei diritti delle persone con VCS. Anche all’interno del contesto italiano, è preferibile utilizzare il termine intersex, anziché la traduzione intersessuale, per evitare che si crei confusione tra le variazioni biologiche e fisiche innate e la sessualità, l’identità o l’orientamento sessuale dell’individuo.
La letteratura medica preferisce descrivere le diverse variazioni usando termini clinici specifici o la definizione ombrello Disordini (o differenze) dello Sviluppo del Sesso, dall’inglese Disorders of Sex Development (DSD). Questa definizione è stata coniata nel 2006 da un piccolo gruppo di 50 accademicә e medicә e pochә attivistә Intersex durante la International Consensus Conference on Intersex a Chicago. Il termine “disordine” è stato fin da subito contestato da parte dell’attivismo intersex internazionale, in quanto porta in sé lo stigma dell’essere considerato sbagliato, con un “disturbo” che richiede di essere corretto. In tempi recenti, il termine disordine è stato sostituito con il termine differenze anche all’interno della letteratura medica, e viene spesso abbreviato con l’acronimo dsd. Questo cambiamento non ha tuttavia risolto l’implicito riferimento a un “corpo patologicamente differente” dall’ideale sociale e medico di corpo femminile e maschile.
In questo contesto storicamente sono stati sovrapposti e confusi tra loro concetti nettamente diversi, come il sesso biologico, l’orientamento sessuale, l’identità di genere, nonché il ruolo e l’espressione del genere.
Questo comporta che, ancora oggi, vengano intrapresi interventi medici sul corpo dei bambini con VCS con l’idea di evitare lo stigma sociale associato all’essere trans o omosessuali. Le persone nate con VCS possono invece avere gli stessi orientamenti sessuali e identificarsi con le stesse identità di genere delle persone endosex.
Le variazioni delle caratteristiche del sesso riguardano la parte biologica del sesso dell’individuo. Tuttavia, gli interventi di assegnazione e “normalizzazione” del sesso sono spesso guidati, più o meno esplicitamente, dall’idea di rendere bambini e bambine adulti cis- etero-normativi.
Le persone nate con caratteristiche VCS possono inoltre subire delle violenze sociali dirette a uniformare le loro espressioni di genere e di ruolo a schemi di comportamento binario e stereotipato, nonché ad aspettative di orientamento sessuale etero-normativo.
Ado Bianchi |
Alba Chiara Stefano Gambelli |
Alessandra Foglianese, Pediatra |
Alessandro Pratesi, Professore Associato di Sociologia |
Alessia Donà, docente universitaria |
Alessio Ponzio, Docente universitario |
Alexander Schuster, avvocato |
Anastasia Palma |
Angelo Schillaci, professore universitario |
Anna Francesca Basso |
Anna Lisa Somma, ricercatrice |
Annalisa Murgia, professoressa associata presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano |
Antonella Viola, scienziata e divulgatrice |
Antonio Prunas; Psicologo |
Aurora De Angelis |
Brunella Casalini, docente universitaria |
Carlo Lavagna, regista |
Chiara Beccalossi |
Chiara Casati, Educatrice |
Chiara Centenari, pediatra |
Chiara Nardini; Psicologa |
Chiara Rigacci |
Christian Leonardo Cristalli, Responsabile Arcigay Rete Trans Nazionale |
Cirus Rinaldi, professore associato di Sociologia giuridica, Laboratorio Corpi Diritti Conflitti, Dipartimento Culture e Società, Università di Palermo |
Claudio Baggini, Psicologo Psicoterapeuta |
Cristina Vacchini Giampaoli, Psicologa Psicoterapeuta |
Daniela Crocetti, ricercatrice |
Daniele Martiri, ricercatore |
Dany Carnassale, docente universitaria |
Delia Da Mosto; Medica; Antropologa; |
Domitilla Olivieri; docente |
Egidia Fanni, Pssicologa |
Egon Botteghi; performer e attivista transgender |
Elena Toffolo, psicologo |
Elena Uga, pediatra |
Eleonora Banchi |
Eleonora del Vecchio, Gender Consultant |
Elisa Coco, socia fondatrice di Comunicattive e dell’associazione Luki Massa |
Emanuela Abbatecola |
Enrico Malferrari, Educatore |
Federica de Cordova; ricercatrice in psicologia sociale |
Federica Manara |
Federico Maria de Luca |
Fiorenzo Gimelli, Presidente Agedo Nazionale |
Florensia Finotello, attivista |
Francesca Cosci |
Franco D’Alberton, psicologo |
Gaia Giuliani, Ricercatrice Centro di Studi Sociali, Università di Coimbra, Portogallo |
Giulia Garofalo Geymonat, Assegnista di ricerca, Universita’ Ca’ Foscari Venezia |
Giulia Manzini |
Giulia Selmi, Sociologa |
Giuseppe Burgio; Professore Psicologia Clinica, Università Napoli Federico II, presidente osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere |
Laura Chiarantini |
Laura Galasso, attivista |
Laura Guidi antropologa |
Laura Nicoletti, medico |
Lida Perin |
Lorenzo Bernini, prof. di Filosofia politica, Università di Verona |
Lorenzo Del Prete |
Lorenzo Galoppini |
Luca Trappolin; professore universitario di Sociologia; Università di Padova |
Maddalena Cannito, assegnista di ricerca |
Malena Gustavson, docente universitaria |
Manilo Converti, attivista |
Manuel Carminati, psicologo |
Marco Falconieri, Educatore professionale |
Marco Filippini |
Margherita Graglia, Psicoterapeuta |
Maria Cristina Raffo |
Marialena Avgerinou; Ricercatrice |
Marta Prandelli, ricercatrice |
Matteo Zani, dottorando di ricerca |
Natascia De Matteis |
Nicola Riva, docente universitaria |
Paola Biondi, Psicoterapeuta |
Paola Miano, Professore Associato, Università di Palermo |
Paolo Valerio, Prof onoratio |
Pia Covre attivista |
Pierluigi Diana, MFS in Pediatria |
Prof. Aurelio Castro, ricercatore e attivista bi+ |
Raffaella Sarti, Storica, Università di Urbino Carlo Bo |
Riccardo Del Prete, Impiegato |
Rita Rabuzzi |
Roberta Anino, attivista |
Rosa Pedale, Presidente Agedo FG |
Serena Bacci |
Sergio Cinocca, Medico di direzione |
Valentina Ferritti Phd Student UniGe |
Valeria Ribeiro Corossacz, docente di antropologia culturale |
Agedo FG |
Agedo MILANO |
Agedo Nazionale (AGEDO) |
Agedo VicenzaOdv |
AMIGAY aps (medici e personale sanitario LGBTI e friendly) |
ARC Associazione Culturale e di Volontariato LGBTQIA+ OdV |
Arcigay Rainbow Vercelli-Valsesia |
Arcigay Rete Trans Nazionale |
Associazione Culturale Pediatri (ACP) |
Associazione GenderLens APS |
Associazione Lesbica Pianeta Viola |
Associazione Lesbiche Bologna APS |
Centro di Salute Internazionale e Interculturale – APS |
Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile APS (Csdpf aps) |
Collettivə Bruna |
Comunicattive Comunicazione di un certo genere |
EDUSEX A.P.S. |
Fondazione Genere Identita’ Cultura |
GENDERS – Gender & Equality in Research and Science |
Genitori e bimb* intersex mai più soli |
GIFTS, rete di studi di Genere, Intersex, Femministi, Transfemministi e sulla Sessualità |
Laboratorio Corpi Diritti Conflitti, Dipartimento Culture e Società, Università di Palermo |
Love My Way APS |
Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere – ONIG |
Rete Genitori Rainbow (RGR) Odv |
Segretariato Italiano Studenti in Medicina APS (SISM APS) |
2SLGBTQIA+ History Month Canada |
Intersex Human Rights Fund
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