Come in qualsiasi rapporto genitore-figlio, il supporto e l’amore dei genitori è fondamentale perché un figlio e una figlia crescano felici, sani e realizzati. Ogni genitore prova incertezza e preoccupazione per i futuro, sono sentimenti comuni nel percorso di genitorialità. Ciò che conta è che un figlio venga amato e accettato.
Sentimenti quali la vergogna, la segretezza e lo stigma causano un ambiente malsano non solo per un bambino con VSC, ma per tutta la famiglia. Una comunicazione onesta e diretta è il primo passo per accettare che la diversità corporea è naturale e normale. Tramite le descrizioni di genitori, famigliari, medici ed insegnanti, un bambino assorbe il modo in cui il mondo esterno lo definisce. Se le caratteristiche del corpo di un bambino con VSC gli vengono descritte in modo semplice e diretto, lui le capirà in quel modo.
Questa comunicazione positiva tra genitori e figli passa anche da un’attenta comunicazione medico-famiglia e medico-paziente. Quando viene scelto il percorso terapeutico di un bambino, è importante che gli interventi chirurgici e ormonali siano accuratamente giustificati. La scelta di intervenire deve basarsi sugli interessi a lungo termine del bambino e non su stereotipi di genere e aspettative sociali. Se viene proposto un intervento chirurgico o ormonale, un genitore può:
- chiedere prove certe della necessità medica degli interventi ed evidenza di buoni risultati;
- chiedere cosa si intenda per “buoni risultati” e se questi sono limitati o meno all’aspetto estetico: gli interventi possono avere conseguenze dannose per l’intimità e la funzione sessuale (Carpenter, 2018);
- assicurarsi che le prove e le evidenze siano scritte, adeguatamente documentate e pertinenti alle circostanze specifiche del proprio figlio;
- Tenere traccia degli incontri medici, delle evidenze e degli interventi chirurgici e ormonali proposti ed eseguiti.
Tratto da “Intersex for parents” di Intersex Human Rights Australia